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Random article 1996 “Guerriero Pawnee” 3° classificato Firenze 1996 “Cavaliere tedesco XIV° sec” 1° classificato VI° “Memorial Maurice” Cavaliere Templare XII secolo - Danilo CartacciPublished by Danilo on 2008/4/9 (5046 reads)
La scultura è particolarmente originale, con il cavallo fortemente sbilanciato, rampante, e il cavaliere teso nell’atto di controllare
il suo destriero, e, al tempo stesso, di manovrare l’imponente spadone a due mani. Evocativa l’ambientazione, una freccia piantata a
terra , un cappello di ferro e un elmo con il teschio ancora al suo interno, tre elementi che da soli fanno pensare a scontri passati
e presenti.
Il soldatino è ben concepito anche dal punto di vista strutturale (un cavallo rampante è sempre cosa delicata, tanto piu' se in 90mm e di piombo), le zampe del cavallo presentano infatti quattro punti d’appoggio, che opportunamente imperniati, ancorano saldamente il pezzo alla base. Ovviamente il pezzo si presta a numerose varianti pittoriche, non mancano le araldiche di cavalieri crociati, (non escludo di tornare a posare il pennello su questo soggetto prima o poi), ma in questo caso ho scelto una versione classica, con qualche piccola innovazione rispetto ai miei templari passati.
Il primer è stata la prima fase del lavoro (una volta pulito, imperniato, incollato e stuccato il pezzo), in questo caso ho passato due mani di primer spray, per la prima ho usato quello tamiya, più resistente e qualitativamente migliore, che lascia una finitura lievemente satinata sul pezzo,di colore grigio; per la seconda mano ho usato lo spray bianco Citadel, quest’ ultimo dà come risultato una superficie bianca opaca, su cui ben aggrappano gli strati successivi di colore.
Spesso mi piace realizzare pezzi in cui i colori prevalenti si riducono a due o tre, in questo caso il bianco delle vesti, il rosso delle croci, il metallo e il marrone dei cuoi e del cavallo.
Per aumentare il grado di realismo ho pensato di evidenziare la fodera interna della gualdrappa, realizzandola con una tonalità lievemente contrastante di bianco – ocra , mettendo in risalto le cuciture dell’orlo, tutto, ovviamente, prima di montare le singole parti sul cavallo. Numerose velature sono state necessarie per mantenere morbidi gli stati di transizione dalle zone di luce a quelle d’ombra. Un particolare che ho voluto mettere in evidenza in questo caso è stato quello delle croci, i Templari usavano la "croce patente" (termine araldico per definire una croce a bracci uguali e ricurvi); per suggerire il fatto che queste croci fossero cucite sulla gualdrappa e sulla veste, le ho prima dipinte con una tonalità più scura del colore bianco di base, creando l’alloggio in cui inserire a mò di intarsio le croci rosse (questo espediente oltre ad aumentare il realismo, permette di correggere facilmente i disegni).
In un secondo tempo ho aggiunto le croci, mettendo in evidenza tutte le cuciture, e simulando lo spessore con opportune linee di luce e di ombra. Per ottenere il rosso ho usato una base di Rosso carminio (M.C.) + rosso d’Oriente (Lafranc)+ verde napoleonico + legno; schiarita con aggiunte di Vermiglione (M.C.), arancio e carne chiara, e scurita con verde napoleonico e nero opaco.
Danilo Cartacci
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